Breve excursus

Tutti (o quasi) ormai conoscono la sanità nel nostro Paese e ancora di più nella nostra regione. Una sanità che vive sotto numerosi e sempre più frequenti tagli, sotto una luce sempre accesa che mostra spesso e volentieri la zona grigia, sotto un ministro Sacconi che dovrebbe stare dalla nostra parte e invece non si capisce ancora quale siano stati, siano e saranno i suoi obiettivi... E questo è nulla in confronto a quello che succede nelle piccole realtà quotidiane delle nostre città: medici corrotti e incompetenti calcano la scena dei nostri ospedali; infermieri senza diploma esercitano la professione sotto i nostri occhi; burocrazia che non funziona e se funziona lo fa malissimo... Che dire!? Un bel casino!!! Fortunatamente non tutto è così, ma la maggior parte della questione sanità ha più lati oscuri che ottime qualificazioni. Poche, se non pochissime, sono le occasioni che ci permettono di mettere in luce quei pochi veri professionisti che ci sono nel nostro Paese. Viviamo in una sanità fatta di errori, sviste e negligenze che potrebbero essere tranquillamente evitate se si avesse personale con le competenze necessarie ad esercitare la professione. Per non parlare delle strutture e delle condizioni degli ospedali italiani e calabresi!!! Vi sono alcuni edifici che risalgono ai tempi di Mussolini e che non sono mai stati ancora ristrutturati; rifiuti pericolosi lasciati a marcire sotto la pioggia, la neve, il vento, il sole che non si sa come o quando verranno adeguatamente stoccati. Se poi si fa un giro all'interno della struttura la situazione non cambia. Spesso e volentieri si usufruisce di un unico ascensore: malati, personale, visitatori, biancheria sporca, biancheria pulita, carrello della mensa... Fanno tutti lo stesso percorso, entrano tutti nello stesso ascensore. Ma insomma! Dateci un occhio di riguardo!

sabato 16 maggio 2009

... a proposito di strutture....


Le strutture ospedaliere che oggi circondano la nostra realtà sono quasi tutte fatiscenti, vetuste, nate nell'anteguerra e mai ristrutturate. Abbiamo strutture con esigenze diverse da quelle che richiede oggi la nostra sanità, ospedali generici collocati uno accanto all'altro senza specializzazioni e con l'aggravante di avere le medesime caratteristiche, nate per volere politico e/o malaffare, al solo scopo clientelare. Il manager, seduto sempre dietro una scrivania, non conosce la realtà sanitaria; al contrario di come succedeva con i direttori sanitari... chi erano questi direttori sanitari??? Erano medici che conoscevano benissimo la realtà ospedaliera nella quale esercitavano. Le nostre strutture sono una palla al piede, rami secchi per la nostra società, in cui uno degli aggettivi che più si addice è "passivo". Infatti spesso e volentieri i dipendenti sono in maggior numero dei ricoverati per cui si è costretti a mantenere il tutto con sacrifici enormi. Le professionalità di rilievo che vengono a esercitare in queste strutture rimangono per poco se non pochissimo tempo, quasi scappano perchè non si sentono realizzati, perchè non vedono qui un loro futuro, perchè per loro non c'è posto.
Ad oggi la struttura esige una architettura diversa dai famosi "stanzoni" in cui albergavano decine di pazienti. Ad aggravare il tutto abbiamo farmaci e presisi quasi del tutto assenti, corredi di apparecchiature obsolete che faticano a stare al passo coi tempi.


Nessun commento:

Posta un commento