Certo è che in tutta questa situazione poco gradevole (che qualcuno si diverte a definire quasi drastica) non mancano le soddisfazioni che ci permettono di credere che il nostro sistema sanità possa e debba migliorare. Poche volte, è vero, sentiamo parlare di trapianti effettuati da un’equipe di medici italiani, qualificati e senza “zone grigie”, di persone in condizioni disperate che vengono “riportate alla vita” grazie a professori in gamba che sanno come esercitare la loro professione, di valido personale qualificatosi con sacrifici enormi, di strutture a norma che funzionano quasi alla perfezione, di stanziamenti usufruiti quasi al meglio. Purtroppo tutto questo oggi costituisce una piccola realtà che tutti noi (spero concordiate con me) vorremmo che diventasse la sanità nella quotidianità.
Breve excursus
Tutti (o quasi) ormai conoscono la sanità nel nostro Paese e ancora di più nella nostra regione. Una sanità che vive sotto numerosi e sempre più frequenti tagli, sotto una luce sempre accesa che mostra spesso e volentieri la zona grigia, sotto un ministro Sacconi che dovrebbe stare dalla nostra parte e invece non si capisce ancora quale siano stati, siano e saranno i suoi obiettivi... E questo è nulla in confronto a quello che succede nelle piccole realtà quotidiane delle nostre città: medici corrotti e incompetenti calcano la scena dei nostri ospedali; infermieri senza diploma esercitano la professione sotto i nostri occhi; burocrazia che non funziona e se funziona lo fa malissimo... Che dire!? Un bel casino!!! Fortunatamente non tutto è così, ma la maggior parte della questione sanità ha più lati oscuri che ottime qualificazioni. Poche, se non pochissime, sono le occasioni che ci permettono di mettere in luce quei pochi veri professionisti che ci sono nel nostro Paese. Viviamo in una sanità fatta di errori, sviste e negligenze che potrebbero essere tranquillamente evitate se si avesse personale con le competenze necessarie ad esercitare la professione. Per non parlare delle strutture e delle condizioni degli ospedali italiani e calabresi!!! Vi sono alcuni edifici che risalgono ai tempi di Mussolini e che non sono mai stati ancora ristrutturati; rifiuti pericolosi lasciati a marcire sotto la pioggia, la neve, il vento, il sole che non si sa come o quando verranno adeguatamente stoccati. Se poi si fa un giro all'interno della struttura la situazione non cambia. Spesso e volentieri si usufruisce di un unico ascensore: malati, personale, visitatori, biancheria sporca, biancheria pulita, carrello della mensa... Fanno tutti lo stesso percorso, entrano tutti nello stesso ascensore. Ma insomma! Dateci un occhio di riguardo!
sabato 16 maggio 2009
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