Breve excursus

Tutti (o quasi) ormai conoscono la sanità nel nostro Paese e ancora di più nella nostra regione. Una sanità che vive sotto numerosi e sempre più frequenti tagli, sotto una luce sempre accesa che mostra spesso e volentieri la zona grigia, sotto un ministro Sacconi che dovrebbe stare dalla nostra parte e invece non si capisce ancora quale siano stati, siano e saranno i suoi obiettivi... E questo è nulla in confronto a quello che succede nelle piccole realtà quotidiane delle nostre città: medici corrotti e incompetenti calcano la scena dei nostri ospedali; infermieri senza diploma esercitano la professione sotto i nostri occhi; burocrazia che non funziona e se funziona lo fa malissimo... Che dire!? Un bel casino!!! Fortunatamente non tutto è così, ma la maggior parte della questione sanità ha più lati oscuri che ottime qualificazioni. Poche, se non pochissime, sono le occasioni che ci permettono di mettere in luce quei pochi veri professionisti che ci sono nel nostro Paese. Viviamo in una sanità fatta di errori, sviste e negligenze che potrebbero essere tranquillamente evitate se si avesse personale con le competenze necessarie ad esercitare la professione. Per non parlare delle strutture e delle condizioni degli ospedali italiani e calabresi!!! Vi sono alcuni edifici che risalgono ai tempi di Mussolini e che non sono mai stati ancora ristrutturati; rifiuti pericolosi lasciati a marcire sotto la pioggia, la neve, il vento, il sole che non si sa come o quando verranno adeguatamente stoccati. Se poi si fa un giro all'interno della struttura la situazione non cambia. Spesso e volentieri si usufruisce di un unico ascensore: malati, personale, visitatori, biancheria sporca, biancheria pulita, carrello della mensa... Fanno tutti lo stesso percorso, entrano tutti nello stesso ascensore. Ma insomma! Dateci un occhio di riguardo!

domenica 7 giugno 2009

Carta d'identità digitale

1987 nasco il 10 ottobre a Cosenza;
1990 inizio ad andare all'asilo e a combinare i miei primi casini. Litigavo spesso con gli altri bambini anche solo per fare un pò di rumore in quella stanza... Siccome rumore non ce n'era!!! A quel tempo tutti i bambini del primo, secondo e terzo anno d'asilo eravamo collocati in una sola grande stanza.
1992 finalmente arrivo alla scuola elementare del mio piccolo paesino di provincia. La più piccola della classe vengo subito presa in simpatia da tutte le maestre.
1997 dopo la paura degli esami di quinta elementare, vengo promossa alle scuole medie che frequento sempre nel mio piccolo paesino di provincia. Qui conosco il mio migliore amico che diventerà il mio conpagno di avventura in ogni occasione.
1999 a questa data risale il mio primo contatto con il computer. Schermo mastodontico, aveva installato su alcuni giochini che attirano la mia mente da 12 enne. Pian piano comincio a capire come funziona; comincio a scrivere qualche lettera su word, faccio qualche tabella in exel.
2001 mi iscrivo alla scuola superiore. Interessata alla matematica e a quel poco che sapevo del pc, frequento l'Istituto Tecnico Statale Pezzullo.
2003 sempre più appassionata alle tecnologie cambio corso di studio al'interno della mia scuola, intraprendendo gli studi di programmatore.
2006 arriva la sospirata maturità degli esami. Esco dalla scuola superiore come ragioniere, perito aziendale e programmatore. Passo un'intera estate a cercare di convincere i miei genitori che lo studio non fa per me, che non voglio frequentare l'università, ma i miei esiti vanno tutti a mare. Nello stesso anno comincio a frequentare le lezioni del corso di laurea in Filosofia scienze della comunicazione e della conoscenza. Dopo un primo periodo di rifiuto, la facoltà comincia a nn dispiacermi, ma non arriva mai a conquistare del tutto la mia persona.
2009 ancora oggi sono iscritta al corso di Scienze della comunicazione presso l'Unical e spero nel corso di questo anno di riuscire a laurearmi. Anche se sono stati tre anni molto intensi, fatti di tanti litigi, incomprensioni, riflessioni se sia o no questo quello che voglio, sono quasi arrivata al traguardo. Non posso dire che la cosa mi dispiaccia, che non mi sia piaciuta per nulla, però spesso, nella mia carriera da studente, sono state più le cattive esperienze che le buone a riempire la mia carriera universitaria.


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